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Emigrante

Era arrivato col treno da lontano,
da un paese del sud, disoccupato,
valigia di cartone nella mano,
e l'aria in volto di chi è disperato.
In quella città triste e senza mare
sognava la sua terra e i suoi compari
andare a pesca, accender le lampare
e alla festa pranzare coi suoi cari.
Ma qui la gente è indaffarata e destra
lavora tutto il giorno, anche di notte:
se vuoi mangiare un piatto di minestra
sgobba fin che non hai le ossa rotte.
Scaccia la nostalgia, si dà da fare
il capomastro gli insegna il mestiere,
ha tanta voglia, si mette a imparare,
in breve diviene un buon carpentiere.
Trovata una ragazza assai carina
si sposano e nascono due figlioli,
vivono in un villino, su in collina,
si è in città, ma sembra d'esser soli.
La vita scorre placida e tranquilla
ora è padrone di una propria ditta
si è costruito un'altra bella villa
chiusa intorno da un'inferriata fitta.
Ché da qualche tempo c'è una novità
manca la sicurezza per le strade
ci son tante facce strane giù in città
giunte qui da chissà quali contrade.
Gente che ad ammazzarci nulla perde:
dobbiamo rimandarla all'altra sponda,
perciò, indossata la camicia verde,
passa le notti a girar con la ronda.

 

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • Anonimo il 18/09/2010 18:07
    già... Bruno ha ragione...-corsi e ricorsi storici-...
    molto bella...!!!!
  • Gabriella Salvatore il 17/09/2010 21:45
    Riflessione attenta e acuta sulla questione degli immigrati. Versi carichi di tristezza ma che esprimono verità. Complimenti per rquesti versi di grande spessore sociale!
  • Anonimo il 17/09/2010 19:35
    Che tristezza le ronde... che tristezza il mondo e l'essere umano... Hai dipinto perfettamente la realtà che ci circonda. Grazie, grazie dal cuore...
  • laura marchetti il 16/09/2010 09:03
    bravissimo... hai detto tutto... ti abbraccio.. grazie per il sentimento che hai espresso
  • Aldo Riboldi il 15/09/2010 23:26
    Bella poesia Giovanni, hai chiuso il cerchio! La storia si ripete e la memoria diventa sempre più corta...
  • Anonimo il 15/09/2010 20:39
    io penso che la tua sia davvero una magnifica poesia - by tonino
  • Anonimo il 15/09/2010 20:31
    Una volta c'erano le camice nere nate per difendere i cittadini e l'ordine, poi ci si dovette difendere da loro, la storia forse si ripete chissà.
  • loretta margherita citarei il 15/09/2010 19:55
    ste camice verdi, con la scuola verde... bei versi complimenti
  • vincent corbo il 15/09/2010 19:46
    Una spirale che porta chissà dove... certo fa riflettere parecchio.
  • Vincenzo Capitanucci il 15/09/2010 19:40
    Rischia di ammazzar se stesso... e Tutto il sogno svanisce...

    Bravo Giovanni... il sogno è gia svanito...

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