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I Cinquecento

Con lance in testa
e scudi
al fianco,
cinquecento nobili
e fieri cavalieri,
al loro
destino crudele,
da un incapace condottiero,
al massacro
avviati furono,
i primi
morivano
senza pietà alcuna,
mentre le stelle
del firmamento
ad una una
più luce
non emanar.
Il condottier
allor
la sua fine
decise;
ma delle voci,
come Laura
ed Alice,
donzelle d'altri tempi,
lo trattenne,
e la battaglia
continua,
senza resa
ma con più
disciplina.

 

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6 commenti:

  • ELISA DURANTE il 26/09/2010 17:10
    Una poesia ch è tutta una metafora! Direbbe Titti (il candido "nemichetto" di Gatto Silvestro):
    < Oh oh! Mi è semblato di cominciare a capilci qualcosa! > Grazie, Don, di avere girato l'interruttore.
  • alice costa il 24/09/2010 13:55
    .. ma grazie Don!!!!!
    mi associo a Laura... in attesa della prossima!!!!
  • laura marchetti il 24/09/2010 12:42
    Grazie Don, mi fai sentire per una volta nella mia vita, musa ispiratrice, e sono onorata di esserlo per buoni sentimenti, grazie ancora
    laura
  • Giacomo Scimonelli il 23/09/2010 22:26
    complimenti... poesia scritta col cuore
  • Vincenzo Capitanucci il 23/09/2010 18:30
    Bravo Don... non bisogna mollare mai... ma tutti questi massacri... ci hanno dato più esperienza... e disciplina...

    Grazie alla bea lux... di L'Aura ed Ali c'è...
  • Anonimo il 23/09/2010 16:59
    Ottimi versi!
    Bravissimo!

    A. R. G

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