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Il rombo dei cannoni di sebastopoli

Le dune di polvere,
velate dal sangue,
macchiano le anime
d'inermi sventurati.

Gementi e tremanti,
per il freddo e la pioggia,
uomini ed animali
in attesa del tramonto.

Sulle gonfie memorie,
il gracchiare dei rapaci
calava a stormi.

Un silenzio;
Urla dei feriti,
nell'odore nauseante del sangue,
famelici milioni d'insetti.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 01/06/2011 15:21
    Una lirica davvero bella
  • fabio salvatore pascale il 23/09/2010 23:02
    grazie dottore
  • Anonimo il 23/09/2010 16:51
    Sei uno di quei pochi che sa rendere un testo poetico!
    Bravissimo!

    A. R. G

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