Ti parlo di notte
perché questo ormai è il nostro spazio.
Ti parlo di notte
perché non potrei fare altrimenti,
inibita dal giorno e dalla chiarezza della sua luce.
Ti parlo di notte
perché il buio copre l'evidenza di una colpa
lasciata sospesa, persa, in un tempo declinato dalla tua assenza.
Ti parlo di notte
perché nulla ci è sottratto,
ma tutto ci è donato in un intervallo che è terra di nessuno,
estraneo a tutto e a tutti, fuorché a noi.
Ti parlo di notte
perché solo allora i nostri gesti diventano reali,
liberi dal dedalo dei nostri doveri e delle nostre immagini imposte.
Le tue labbra scivolano lentamente sul mio corpo.
Ed è l'alba.
Se solo tu fossi rimasta, sarebbe stato giorno.