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Circe

Misteriosa magia dell'amore,
sull'isola di Eea;
sono io, Circe;
corpo mio giammai conobbe amore.

Musica, incanto, chimera, sospiro, delirio,
esala il mio evanescente palazzo,
dove null'omo resta tale.

Desiderio di sesso v'è nella mia muliebre natura,
turbine violento colpisce la mia mente,
tutto di me stessa volge ad Eros,
ma più forte di me stessa è la mia magia,
la qual, pure il mio volere smaga.

Uomo tu non sei più; libidine mia vede solo
l'animale che custodisci dentro te.
Succube sono del mio incantesimo,
che ti trasforma in bestia secondo indole tua.

Rabbia, sdegno, impotenza regnano in me,
uomo non posso conoscere
in sembianza di sua natura,
ma solo con l'animale che c'è in lui
mi è permesso dal fato copulare.

 

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6 commenti:

  • Giacomo Scimonelli il 01/10/2010 04:45
    veramente bella... bravo
  • ELISA DURANTE il 30/09/2010 19:50
    Povera Circe! Rivisitazione del mito originalissima ed anche metaforica (pensiamo ai cicciolini di Cicciolina).
  • Laura cuoricino il 30/09/2010 16:31
    Un capolavoro di poesia passionale... Guido Edoardo!!!
    Veramente bella e particolare!!!
  • loretta margherita citarei il 30/09/2010 09:05
    circe mi pare conobbe l'amore di ulisse, ma se fai riferimento a lei, nel mutar gli uomini in animali, allora comprendo i tuoi versi, piaciuta
  • Anonimo il 30/09/2010 08:24
    ... un piacere leggerti...
  • Anonimo il 30/09/2010 00:51
    La maga Circe faceva bene!
    Rendeva ciò che 'uomo è...
    Nottola!

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