Non ti sognai più
fino a quella notte
senza vento
senza colore
Ripetevo suoni ovattati
che nulla poterono
al contatto
immane e inevitabile
della pelle
Non mi parlasti
-potresti davvero farlo?-
fu breve
il susseguirsi
e poi
più
Nessun contorcimento atroce
e persino
nessuna rabbia questionale
bensì
irragionevolezza
lasciata cadere
senza
rumore
Potrei guardarti
fissandoti
per ore ed ore
cercando un'espressione
utile
fingendo che la tua ombra
non mi soffochi
tenendomi
al freddo
Invece non ti guardo
e nemmeno più
ti tocco
tra gli spazi d'una riga e l'altra
d'inchiostro caldo
versato
per me.
Resto qui
tra il pubblico di un'asta
d'organi
curiosa di quanto possa valere
un cuore divelto
a mani nude...
... nel sogno
d'una notte
bianca e muta.