Ero piccola allora,
l'aria sottile della vetta
e lungo il sentiero
aspre, le cicatrici della guerra,
trincee nella roccia,
scavate come gallerie,
spaccavano già il mio cuore,
antichi cimeli,
resti di vite spezzate,
anfibi e pezzi di ferro arrugginiti.
Ascoltavo l'eco delle loro voci
nomi e cognomi tutti in fila,
tutti presenti, i soldati, militi ignoti
per chi ha già dimenticato il loro sacrificio,
per chi vuole disegnare nuovi confini.
Ascoltavo impotente i racconti della guerra,
il grido di un soldato tedesco, un ragazzino
"mamma"
il suo ultimo sogno,
prima di dormire, prima di morire.
Impotente resto qui,
l'ultimo ritorno di un soldato,
avvolto dentro una bandiera
che non asciugherà mai
le lacrime di chi continua ad aspettare,
al vento di una speranza,
una sola certezza,
continuano a morire i soldati.