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Oh Patria mia, che m'hai dimenticato!

Non bisogna
dimenticare mai
chi siam stati,
anche nelle vesti
dei nostri antenati;
l'Italia
non è
una torta al cioccolato,
per farla
non c' è stata farina,
acqua e burro
o che so io;
ma il sangue
dei nostri avi,
che andavano
a morire
e non sapevano
nemmeno il perché,
ma per ubbidienza ceca
a chi le redini
tirava,
e purtroppo
tira ancora.

 

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9 commenti:

  • Dolce Sorriso il 11/10/2010 21:24
    ma quanto sei bravo!!!! Molto apprezzata
  • Don Pompeo Mongiello il 10/10/2010 16:28
    Purtroppo continua ad esserci un cattivo spirito, che si diverte a bruciarmi le stelle, se continua così mi vedo costretto ad abbandonare il sito. Perché continuo a ripeterlo è da vigliacchi questo tipo di comportamento. Intanto per un po' mi fermo.
  • Giacomo Scimonelli il 09/10/2010 11:16
    scritta molto bene... piaciuta
  • alice costa il 09/10/2010 10:55
    .. concordo pienamente... hai trattato un argomento attualissimo.. il prossimo anno sarà il 150° anniversario di una nazione che ha visto morire i suoi figli...
    Bravo Don!!!!
  • tania rybak il 08/10/2010 17:02
    BEN SCRITTA
  • ELISA DURANTE il 08/10/2010 09:03
    È da così tanti anni che cercano di mandarci il cervello in pappa che qualcuno dimentica che in tanti hanno combattuto e sono morti per un ideale: l'Italia.
    È vero, i più istruiti e benestanti, erano più consapevoli, i più fragili seguivano i primi e basta. Non tutti conoscono per intero il testo dell'Inno d'Italia, che è molto più lungo e ricco di significati del ritornello che si canta (magari mentalmente) il 2 giugno, alle partite di calcio, ecc.
    Alcune strofe fanno ben capire che gli ideali del Risorgimento riguardavano un'Italia tutta intera, unita, libera e repubblicana.
    < Dall'Alpi a Sicilia
    Dovunque è Legnano,
    Ogn'uom di Ferruccio
    Ha il core, ha la mano,
    I bimbi d'Italia
    Si chiaman Balilla,
    Il suon d'ogni squilla
    I Vespri suonò.
    Stringiamoci a coorte
    Siam pronti alla morte
    L'Italia chiamò. >
    Bravissimo Don! Oggi si chiede, si chiede (il posto di lavoro, la raccomandazione) ma lamentandosi sempre e per principio.
  • Viky D. il 07/10/2010 23:19
    È vero, noi siamo stati anche i nostri antenati...è questo l'argomento di un libro MERAVIGLIOSO che sto leggendo, di Oriana Fallaci.
    Grande Don!
  • Anonimo il 07/10/2010 22:20
    Finale molto concreto e reale. Mi è piaciuta...
  • laura marchetti il 07/10/2010 22:11
    GIUSTISSIMA! E NEANCHE CE NE RENDIAMO CONTO...

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