Vorrei riappropriarmi degli occhi di bimbo,
quello lasciato nel sentiero della vita
e che voleva seguire le amate orme,
ma che l'inevitabile erosione del tempo
ha distaccato dal primario essere,
trasformandolo lentamente
ma
decisamente
nell'adulta persona dell'oggi.
Vorrei tornare a osservare
con vivo stupore
i piccoli esseri del prato,
i vivaci, floreali colori che abbagliavano
gl'innocenti occhi, colpiti solo dal bello
e non avvezzi alle odierne disarmonie.
Vorrei rallentare il veloce passo
e affascinarmi dinanzi al puro,
al semplice, all'ingenuo.
Vorrei riascoltare il richiamo delle piante,
salirvi e guardare curioso
i pigolanti nidi.
Vorrei rincorrere le innocue lucertole,
ammirare le laboriose formiche,
impadronirmi di cavallette e maggiolini
e inseguire le inafferrabili farfalle.
Vorrei moderare la sfrenata corsa del tempo
e gustare di nuovo i silenzi e l'armonia
di una notte stellata
e i canti misteriosi dell'oscurità.
Vorrei, infine,
rispecchiarmi nelle limpide acque della fonte
e magari riscoprire che il mio volto
è sempre quello del bimbo di ieri
e sentire che il cuore
ha gli stessi caldi palpiti.