Amai il vento,
in lui riposi fiducia,
adoravo ascoltare
la sua voce,
in gioco d'amore
come piuma
librarmi,
intrigata nell'eccitante
sensazione di leggerezza
che sapeva darmi,
pennellavo
su nuvole bianche
parole d'amore.
Ma crudele fu,
mutevole, incostante
cambiò consistenza,
variò d'umore,
refolo caldo
come carezza,
pugno duro
di tramontana poi.
Non affidai più il cuore,
l'anima al vento.
Furono le mie lacrime,
scalpello,
per nuove parole
d'amore
incise su roccia
di granito,
che mai verranno
scalfite,
nulla temeranno,
neanche
il forte impatto
del vento,
che oserà solo
sfiorarle
e rassegnato
passerà oltre.