Alzo, a calice, le mani verso il cielo
raccolgo gocce di sudore
di questo faticoso vivere
che aleggia nell'aria stagnante
del tramonto;
dalle zolle, denudate, violate,
si alza densa la nebbia,
ne avvolge i contorni,
e ciechi occhi guardano altrove.
Stanche si aprono le mani
e cadono gocce sull'asfalto bagnato.