... Poi il suo torpore avvolge
e rapisce in altra dimensione,
solo,
con le tue gioie,
le tue paure.
Onda calda e carezzevole,
gelida e soffocante.
La coscienza ha presentato il conto,
fuggo,
inseguita dalle ombre del dubbio,
baciata dal ricordo,
mia madre, la sua carezza.
La inseguo, ma si dissolve,
ombra dentro la nebbia,
mi bagna il viso un dolore,
mi scuote un sorriso.
Dentro labirinti di domande,
in specchi di risposte,
in bilico sto per cadere.
Mi rialzo e corro,
le gambe sono pesanti,
una chiamata,
senza mai risposta.
Mi libro in volo, leggera,
verso la luce.
Laser trafigge i miei occhi,
e mi sorprende feto,
dentro quel tiepido grembo,
strappandomi e consegnandomi
alla realtà...
La luce del giorno bacia
il risveglio,
gli occhi della notte
sono fuggiti via.