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La triste sorte

Un Drago qualunque come se ne vedon spesso
una cresta, la coda, gli artigli, un po' dimesso
se ne stava su uno scoglio, guardava l'infinito
la faccia un po' così, pareva un po' contrito.

Lì vicino una torretta, un bastione, un avamposto
diruto quanto basta, al limite del bosco
una Principessa dentro, bionda lo sappiamo
bella, soave, colla voce di un soprano.

Mentre canta la donzella dalla verza esc' un cristiano
alto, bello, rilucente colla lancia in mano
un Cavalier de certo forte e di valore
venuto da lontano a salvar di lei l'onore.

Il Drago se lo guarda come un gatto guarda un sorcio
si direbbe più un'occhiata data un po' de scorcio.
La Bestia abbassa il mento, bofonchia, si rincuora
sospira, s'addormenta pensando: "era ora!!!"

Il Guerriero non ci crede, non gli era capitato
di meritarsi il premio senza aver lottato.
Guarda di sottecchi la bestia sonnacchiosa
poi sfonda lo portone e corre dalla sposa.

La prende con ardore e spera: "mo me bacia!"
Ma quella se lo guarda pure un po' imbronciata.
L'eroe manco ce pensa, felice del successo
infila giù le scale portandosela addosso.

Intanto era evidente che lei già un po' soffriva
non apprezzava certo l'odore che sentiva.
Sul cavallo la montò ma quando lei fu sopra
comincia co' una solfa da vera capricciosa:

"Ah ma questa sella non mi pare da Signora
è dura, è malemessa e poi nemmanco odora!"
"Ma io son Cavaliere combatto per mestiere
e a me che me ne importa, qui ce va il sedere.

sull'equino io ce sudo, ce lavoro col destriero!
che quanno vado in guerra è 'n'affare serio
me 'mprofumo se me tajo la barba la matina
ma se poi vado in battaja paro na latrina!

De sangue, de budella, de fango e de cervella
me sporco e me ce 'ntrujo, che te credi Bella!?!
Me stai a dissentire sull'odore che t'accora
ma datte na calmata, ricorda: sei Signora!"

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • Alessandro Bartoli il 07/12/2010 21:59
    Cara Verdiana provvederemo immantinente
  • Verdiana Maggiorelli il 07/12/2010 19:48
    La storia è esilarante (ovvero, come sovvertire i canovacci classici
    delle fiabe e leggende epiche con arguzia e humour). I versi scorrono
    ch'è un piacere, nonostante la lunghezza e le rime d'obbligo in questo tipo "canzone".
    Penso che un dialetto ancora più stretto le avrebbe dato un sapore in più.
    E bravo Alessandro!
  • Anonimo il 19/11/2010 15:47
    Bella. Mi sembra di sentire declamare Vittorio Gassman in Brancaleone, però c'è anche un po' lo stile dell'Ariosto... ciao
  • Dolce Sorriso il 17/11/2010 23:05
    wow che spettacolo... bravo
  • Anonimo il 15/11/2010 21:49
    Grande Narni! Ci sono stato, io bazzico spesso l'Umbria... Ci sono stato subito dopo il film di Narnia Be', un'ambientazione come quella che vivi non può che portarti verso draghi e cavalieri
  • Alessandro Bartoli il 15/11/2010 21:23
    ... e bravo Danilo. Sò de Narni, non se sende??
  • Anonimo il 15/11/2010 19:07
    Bravo Alessandro, una poesia stile Brancaleone che si confa appieno con certe signorinelle che oggi il mondo vomita della buona! E mi sembra anche di intravvedere un accento assai familiare, 'ché dà sull'umbro andante... o sbaglio? Complimenti!
  • rosanna erre il 13/11/2010 00:02
    ... e pensa che "trina" l'ho pure cercato sul vocabolario on-line della treccani ma ieri sera NON C'ERA... ed oggi c'è, com'è possibile? (chissà che tasti assurdi ho digitato?!? - sarà colpa dell'età che avanza).
    I draghi ok, però magari allarga un po' il raggio d'azione, sai quanti bei esseri infimi e mostruosi ci sono in giro di cui vale la pena narrare... non so, tipo: orchi, zombi, lupi mannari, minotauri, ispettori delle tasse, rappresentanti del folletto...
  • Alessandro Bartoli il 12/11/2010 08:50
    trina
    [trì-na]
    s. f.
    1 Merletto: abito ornato di trine; t. di cotone, di seta, di lino

    ... allora vado avanti colle storie sui draghi??? ahahahahahah
  • rosanna erre il 11/11/2010 23:46
    alessandro, ma sei una valanga per davvero!
    bravo, la storia è fortissima... capita che a volte le principesse siano indigeste, e i cavalieri un po' sfigati, ma il drago che dorme... quello no, proprio no!
    a me piacciono i draghi vecchio stile: cattivi, con i canini ben affilati, l'alito al peperoncino ultra-piccante di calabria e lo stomaco trita-pricipesse.
    ciao... alla prossima valanga...
    (ps. scusa l'ignoranza, cosa sono le "trine"?)
    rosanna

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