Un senso
uno qualsiasi
ossessionato dal verso
ottenebrato dal sonno
decise di recarsi
passando attraverso un'asola
su una spiaggia isolata
una sorta di oasi
dove prodursi
in un assolo insensato
senza sentirsi un somaro.
Sussultò ad un sussurro
s'infilò in un solco
scavato nel sale
stette in silenzio doloso
per sessanta secondi.
Poi superò un soffitto
una sala, un sofà
persino una stella, due stormi
e quattro sessioni di esse.
Infine si stese supino
in una scrittura sottile
un po' sciocca un po' fessa
un po' vile.
Che senso ha?
Quale senso?
È solo un po' di sofferenza
per quella parvenza
di poesia che adesso
non mi viene di scrivere.