Non sò più piangere
in questo mondo invecchiato
dal tempo beffardo
che ci coinvolge nella materia
Non sò più piangere
mesto e codardo
nel tempo lascivo
che caotico scorre nel sangue
Non sò più piangere
se provato a fondo l'amore
il mio cuor pulsa ancor solitario
tra le fitte sterpaglie pungenti
Non riesco a piangere neppure
per l'odio indecoroso
che mi porto addosso
dal momento che mi chiamai Uomo
Non riesco a piangere neppure
quando tra la gente mi confondo
sperando anch'io di credere ancora
a questa vita meravigliosa
Non riesco a piangere neppure
della mia piccola anima
che si perde tra gli sguardi indiscreti
di coloro che credono ancora
Non piango più oramai
roditore del tempo reale
consumatore anch'io di carne
che con le unghie trafiggo con prepotenza
Non piango più oramai
ma digrigno e difendo me stesso
e il suo territorio meschino
come animale selvatico impaurito
Io... non piango più Cristo
ma assuefatto al Tuo ricordo costante,
così spremuto nella mia mente,
cercherò una sola carezza alla Tua presenza...