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Tu, che

Volteggi, leggera, nell'aria calda dell'estate scontrosa...
Affannose ricerche ti hanno condotto fino a me...
Quale sortilegio, benevolo intruglio, ha incantato il mio cuore in tempesta?
non mi fermo più davanti al mare, a rimirare la schiuma sabbiosa,
né gli allegri spruzzi di onde maligne...
non più rimango, immobile, accerchiato dal sole, nei meriggi soffocanti,
in cui le ore sembrano non morire mai...
E tu continui a danzare...
il ritmo lento, l'incedere incauto dei tuoi passi sicuri, la mia unica voglia di fuggire,
di sfuggirti, per poi ritrovarmi a sognare di te...
quanto invidio la libertà! e quanto la temo!
temo la rinuncia al conforto delle mie catene, fedele compagne, rassicuranti abbracci...
io sono... adesso sono qui, davanti a te...
dentro te, vagare tra sotterranei bui e minuscole celle...
io... adesso, qui, a camminare con andatura sospesa nel tempo,
fermandomi ad ogni angolo, pregno di paura, e di rimorso...
vorrei urlare la mia vergogna, e insieme a queste finte lacrime di commozione,
prometterti che resisterò alle invitanti offerte di un nuovo sguardo in cerca del mio...
vorrei... vorrei regalarti la saggezza dei miei gesti insani,
vorrei concederti la sincerità delle mie pietose bugie...
io... io, vorrei...
vorrei bagnarmi del tuo sangue,
e assaporare il dolore per una nuvola lontana
che lascia cadere gocce avvelenate sulla pelle inerme, e innocente...
vorrei strappare la vita ad un giovane fiore, sorprenderlo al suo risveglio,
quando apre gli occhi al mondo per mostrare la sua bellezza, unica...
vorrei uccidere la speranza, e divorare i resti di certi dubbi,
mostrandomi certo di essere nel giusto, finalmente...
finalmente, io...
io vorrei...
vorrei gettare la mia immagine in uno specchio e sperare, per una volta,
di riconoscere il mio aspetto...
vorrei... vorrei... vorrei...
ma invece mi ritrovo, confuso, invischiato nei miei desideri più antichi,
disgustosamente abbandonati a se stessi... non mi resta altro che cessare di mentirmi...
non rimane altro che sdraiarmi e lasciarti scorrere in me, mia leggiadra danzatrice...
tu, che...
Tu, che volteggi, leggera, nell'aria calda dell'estate scontrosa...

 

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1 commenti:

  • Anonimo il 25/11/2010 11:28
    Molto bella. È stato un vero piacere, leggerti.

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