Strizza, tira e riempi,
la più bella di tutti i tempi,
trucca, liscia e imbelletta,
lasci tutti a bocca aperta,
splendi sciocca e seduci
fino a che si spengon le luci.
Smonta, sgancia e smantella,
da quel tacco scendi a terra,
di vanità è schiava quest'era,
ma che sollievo senza pancera!
Cosa non si è disposti a fare in nome della vanità! Femmina docet. Molto carina, davvero apprezzata. Grazie per la tua attenzione e i tuoi commenti. A rileggersi, ciao.
grazie ugo.. in effetti per ora preferisco le forme più semplici, non vorrei che cercando di esercitarmi in costrutti elaborati l'idea diretta e scarna si perdesse!!! e soprattutto voevo puntare sull'invito a scendere dai tacchi che tu hai colto benissimo!!!
Versi costruiti secondo uno schema abbastanza semplice; un repertorio di allitterazioni troppo moderne per dare un giusto significato alla vanità; ma la superficialità oggi dilaga e quindi ha fatto bene Nunzia Viola a consigliare di scendere dai tacchi e smetterla di apparire con una vita da vespa strizzandosi con una panciera.