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PIETRE

Ecco la donna avanza incerta
accerchiata da turba urlante di farisei
affamati di facile giustizia.
Intorno intorno rabbia aumenta
paura risponde e la donna nasconde
il bianco viso nel rosso mantello,
mentre i piedi affondano
negli aguzzi sassi.
Ora improvviso si smorza, tace
il vociare della folla
e l’aria vibra di sfavillio di luce.
Il palmizio offre ombra amica
e i piedi scivolano su rilucente terra.
Chino su dorata sabbia,
Gesù scrive attento
ma concitata domanda
lo raggiunge, lo ferisce:
“Maestro, la legge di Mosé ordina di lapidarla,
Tu che ne dici?”
La sentenza di morte è affidata
a pietre acuminate.
La sentenza di vita
è affidata a bianche perle di perdono.
La Sua voce imperiosa rimbomba
da monte a monte
da fiume a fiume
da mare a mare
“Chi di voi è senza peccato
scagli la prima pietra”.
Ondeggia, borbotta, mormora
l’eccitata turba dei farisei
e lenta si allontana.
Le pietre acuminate
formano inutile catasta.
La donna salva
beve acqua di luce
dagli occhi del Maestro.

 

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