Fuggo dalla tua immagine
dolce mare spaurito,
insistente mosaico prismatico
ti affolli nella mia mente
scalcio, sgomito, strillo
mi dimeno, mi riparo, mi nascondo.
Scappo
via da te
incalzante
amabile tormento.
Mi annebbio nel cuore
e pesante ristagno
fra noci di dolore
e massi d’indesiderato oblio.
Fino al prossimo assalto.