Era inverno... quell'inverno,
il freddo pungeva i miei polsi,
come catene strette sulla pelle.
Il gelo mi penetrava nelle ossa
e per lunghi istanti
il sangue smise di scorrere.
La neve col suo manto
ricopriva l'intera vallata,
le campane, il silenzio... niente più.
M'addormentai con le sue mani nelle mie,
un breve istante
ma nel sogno parlai con Dio,
sentii la carezza di luce avvolgermi,
l'egoismo svanire,
l'amore aprì le sue grandi braccia
come ali verso il cielo.
Liberai le sue mani
lasciandolo andare per sempre,
sorretta dall'illusione, dalla fede
volli credere ad un'altra vita
mentre la morte poneva ai suoi piedi
fiori e ghirlande.
Fu l'amore astrale che scelse per noi
in quella notte di bianco e polvere nera.
La tavola imbandita,
il vino delle feste da stappare,
i calici di cristallo infranti
rimasti vuoti.
Non ci furono fuochi d'artificio
a dare il benvenuto al nuovo anno...
solo lacrime,
a salutare
"una vita andata via".