Là, dove il tempo finiva,
e quella strada,
sembrava, in corsa,
verso l'infinito,
cercavo, inutilmente,
nella sera,
due punti luminosi,
come chi cerca,
a tutti i costi e spera,
una candela accesa,
anche nel buio.
Sul greto della strada,
il traffico scorreva...
Ed io pregavo.
Poi...
Si accendeva una luce...
Ravvisavo la sagoma
di un uomo:
bruno, minuto...
dal passo spedito...
E, correndogli incontro...
L'abbracciavo
e, mentre, l'abbracciavo,
avrei voluto dirgli:
"Papà, ti voglio bene."
E, invece,
un nodo in gola,
mi bloccava:
"Pinuccia, che succede?!"
"Siamo state in pensiero
mamma ha pregato tanto
e noi, con lei."
Tu sorridevi...
E per sdrammatizzare,
mi dicevi:
"Lo presentivo..."
Accostandomi al petto,
mi dicevi:
"Non è successo niente...
Ho perduto il biglietto."
Sentivo nel tuo volto solare,
la poesia
e il vigor dei tuoi anni.
l'autore Giuseppina Iannello ha riportato queste note sull'opera
Sottotitolo: "Ricordando mio padre".