Le cose morte rinascono in silenzio
sulla palpebra arrossata e vigile,
legano l'impossibile al possibile
in una lotta serrata fra la scorza e il ventre
il furore d'esistere è ancora consuetudine
proietta lontano lo sguardo
fra tentacoli di foglie che si muovono a forbice
è un modo di resistere all'imprevisto
ricucire lo strappo nel tremore del cielo
il dondolio di solitudini, questa paura d'essere.