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Lascialo entrare
-Nel cielo le nuvole si screziano. Un ciclamino rosso, bianco.
Sguardo a terra.
-Nuvole bianche,
panna, montagne, morbide, bagnate.
Un ciclamino sorpassa ogni pensiero,
e arriva da me.
Chiudendo gli occhi, lo sguardo a terra non lo seguo.
-Sguardo a terra
notte dei miei occhi
prima di chiarire,
il silenzio regnava
il dopo
tutt'un granello di felicità.
-Notte dei miei occhi,
si...
guarisci ripensamenti e cura parole.
Se chiudo gli occhi, no,
non ci sei più.
Ma il punto è che, non c'è più nessuno.
-La solitudine Ema
non c'è
perché le mie mani
saranno trasportate
dal vento che ti sussurra
e ti vela lo sguardo.
-Un'istante.
E come sempre il tuo vento mi parlerà.
Chiudendo gli occhi, il vento mi scivola addosso.
E mi dice parole di zucchero..
-Dolci parole,
dolci risplendono.
Una passeggiata
e l'emozione delle foglie che cadono.
Dall'abero si
staccano,
roteano
due mani all'aria,
freddo.
-Due mani che le accolgono.
Accolgono la caducità della vita.
Una sciarpa, un sorriso e una foto che parla.
-Un sorriso
lungo trentadue denti,
un pensiero che vola
la vita corre
nel silenzio
o nel chiasso.
-Porto le mani al cuore.
Chiudo, come sempre, gli occhi.
Accolgo e ascolto me stessa.
Sento.
Sente una melodia lenta.
Qualcosa che mi spezza le ginocchia.
Mi ubriaca. Ed è
inevitabile.
È così...
così...
Così forte per me.
Rallenta le pulsazioni del mio cuore.
Velocizza lo scorrere del sangue.
Sento i miei polsi tremare.
C'è qualcosa di freddo, ma non so che sia.
-Una leggera brezza
dal mare proviene
così forte per te,
così dolce per me.
La mia mano sempre fredda
unitasi alla tua
sente il sangue
pulsare..
-Una goccia di pioggia mi cade sulle labbra.
È gelida.
La assaporo. Riapro gli occhi,
e vedo...
-Una figura
familiare accompagnata dal lento salire,
delle foglie dalla terra
chiudo io gli occhi
la luce è troppo forte.
-Camminata lenta.
Passanti disattenti.
Una vita. Due vite. Tre vite. Quattro vite. Mille vite. La mia vita.
Mi sento in mezzo.
Mi sento un obbiettivo,
come quello di una macchina fotografica.
Fotografo tutto.
Anche le mani... I sorrisi. Gli occhi.
Ciocche
di capelli che giocano col vento, e gelose le mani di quella donna che la riporta indietro.
-Geloso colui fotografato.
Geloso il passante,
di una vita celata
di tante vite
all'interno degli obiettivi
di uno stesso sguardo
s'incrocia,
geloso del resto
della foglia che ti sfiora,
del raggio di sole armonizza.
-La neve che mi sfiora.
Incastrata tra le ciglia degli occhi.
Come neve sei.
-La raccolgo e
mi cade leggiadra sopra
gli occhi lucidi, i miei
di un passato violati,
del presente beatificati.
Neve bianca e soffice
di un continuo e fresco,
amore
nel tempo si perde
la sua infinita purezza.
-È per la prima volta,
dove usi la parola Amore, così.
-Mi va di riempire...
dei versi
del sentimento.
-E che sentimento porti...
-Si fa strada.
Strada da ripulire,
di una luce blu tenue
di un pensiero costante.
Cercare
costantemente.
Tra la neve ed il mare
tra il freddo e l'estate
si fa strada.
-In ordine sparso,
controsenso perfetto.
Un pensiero costante.
-La ricerca, costante
di un'amore
che non c'è
ne ora, ne dopo
inatteso,
o atteso.
Voluto.
-Nascosto.
O da non ammettere.
-Nascosto,
agli occhi
vispi delle persone
alla mente ed al cuore,
all'orario che passa.
-La ricerca costante di qualcosa che ho già, ma che non vuole venire da me.
-Non ci vuole proprio venire,
neanche da me.
-È in mezzo.
Come,
tra la neve e il mare.
Tra il freddo e l'estate.
-È una primavera di colori,
un autunno spento
acceso ritrovato
in un foglio segnato
-L'autunno non è mai stato così freddo.
-L'autunno si fa freddo.
nel cassetto è intrappolato,
aperto.
In mezzo è l'amore
una forza,
la scelta.
-Un cassetto aperto. Con dentro mille cose.
I sogni da bambina. I libri da bambina. Bambole da bambina.
È l'Amore che rende grandi.
Grandi guerrieri.
-E l'amore che ci rende
grandi dentro...
-Si. Così.
-Tra la neve ed il mare.
Un pensiero vagante
per le onde succube
del freddo gelo.
-Un pensiero vagante che non mi lascia in pace.
-Non si può vivere senza uno,
senza l'altro.
Il pensiero è costante
non ci abbandona.
Arriverà il tempo,
di combatterlo
e troveremo
qualcosa.
-Che qualcosa non è, di per sè. L'idiozia delle stelle.
-Le stelle in un cielo
una notte non stellata, oggi.
La pioggia insiste sul vetro.
mentre il mio pensiero vaga.
-Da me si. Ma sono gelide. Fissate lì, con la colla.
Ma staccate. Non danno calore.
-Come un treno in corsa
dove la destinazione
è destra o sinistra
mai avanti o indietro
il pensiero ci vaga.
-Ma la notte paga.
-La notte, appaga
permette lo scorrere
di un sorriso tra l'altro
di una ricerca incessante
di un respiro... costante.
-Un respiro profondo.
Occhi lucidi... luminosi... seducenti... liquidi.
-Occhi lucidi
la notte li cela.
-Cuore aperto.
la notte copre.
-Aperto
a cosa?
Non lo so
è aperto,
riceve, invia.
Ma non trattiene...
nulla.
-Distolgo lo sguardo. Mi arrendo.
Lascio stare.
Non vuole.
È inutile.
-Ora non vuole.
Vuole attenzione.
Vuole un sorriso.
Vuole la neve come il mare
l'estate come il freddo.
Voglio sentirlo.
-Pelle su pelle. Mi accontenterò.
Scoprire. Stupire.
-Non voglio accontentarmi ora.
Ho la possibilità
di poter cogliere qualcosa
da tutto questo
e lui è aperto.
Riceve ed invia.
Ma non trattiene.
-Ti prego, resta.
-Per te,
resterò
come una colonna sorregge un frontone
battutto incessante
dal vento costante.
Ma il cuore?
È aperto,
ma non sa trattenere non è
ricambiato.
-Sicuro di non essere ricambiato?
-Sicuro del fatto che mentire
non è una bella possibilità
per essere ciecamente ricambiati
di un affetto voluto
ma che non si riesce a
trattenere.
-Cosa non riesce a trattenere?
-Trattenere quell'amore di cui un corpo ha bisogno.
-La mano.
-Le mani.
-Prendi la mia mano
-Le dita si intrecciano.
-Voglio sentire uno ad uno
le emozioni
del toccare la neve e porgertela
ma dopo andrò dove il mare sbatte le sue rimanenze...
-Una fotografia.
Che scatterà per noi il tempo.
-Non voglio ricordi del tempo
basterà la mia sciocca mente
a ricordarmi del momento violato.
-Gambe che dondolano come quelle delle bambine.
Voce piccola. Discorsi da grandi...
Anzi... da grande.
-Discorsi, versi.
Di un fiume in piena che troppo lontano è stanziato, nel cuore scorre,
muovendo sassi, trascinandoli per le vene cosìcchè le emozioni vadano,
e vengano.
-E a volte ho paura.
-La paura, c'è l'ho quando scrivo in lunghezza,
i pensieri non si sono staccati
sono rimasti laddove il mare si abbandona.
-Ma dove ci porterà?
-Una risposta
non lo so.
-Basta con la neve.
Voglio la sabbia.
-La sabbia
che granello di felicità
è.
Privami i sensi
trasportami per congiungermi
col mare e la sua onda.
-Sulla riva, dove l'acqua arriva e poi torna indietro.
Lì.
Le mie mani lasciano il segno, premo ancora più forte per sentirne la forza.
L'acqua arriva, mi bagna, si intrappola e mi cancella.
Bagna tutto.
Anche le mie ginocchia.
La camicia.
-Cancella le impronte lasciate lì.
Dona altre impronte
sul corpo
che vuole il mare.
Io voglio il mare.
Come quella sera
quando volli fondermi con lui
ma non potei.
Si accontentò delle mie lacrime
delle mani sull'arenaria.
Di un cuore,
aperto.
-Siamo legati
da un sentimento vivo:
-Il mare è l'unica cosa che mi calma.
Il mare è una fede.
Chiudo gli occhi. Mi sdraio in riva. I capelli si bagnano,
i miei vestiti si bagnano, le mie braccia si bagnano...
la mia guancia si bagna.
E il mio viso fa una smorfia, che assomiglia ad un sorriso.
Mi rende libera.
Mi rende la cosa più bella che ci sia.
Mi rende disinibita,
libera.
Reale.
Amante.
Fragile.
-Mi permette di distendere
la mia pancia
su lui
che si adatta
e non giudica,
lui freddo mi violenta
percuotendomi
rilassandomi...
-Crescerò...
-Crescerai...
-Ci ritroveremo
come in una sponda del fiume,
separati dalle acque
dove cresce qualche ciuffo
d'erbetta solitaria.
-Acqua.
Sono acqua.
Mi alzo e mi rituffo. Giro. Frantumo.
Spezzo. Scivolo via...
-Ma io voglio trattenerti,
qui con me
con i frammenti del mio tempo.
-Perchè?
-Perchè siamo parte di una stessa linea.
Che ci tiene uniti.
-Non so che dire...
Le spalle.
Le mani.
Gli occhi.
I sorrisi.
E i capelli.
Giochi con i miei capelli. E io con le labbra gioco, ti mando un bacio.
Tu divertito fai lo stesso. Sei infondo.
E io mi guardo allo specchio.
Mi metto il rossetto.
Tu mi guardi e sorridi divertito.
Prima o poi,
quelle mani che ci uniscono,
si slacceranno.
-Metti i tacchi,
per una serata.
-Okay
E perché?
-Perchè i tacchi io li adoro.
I tacchi sono sensuali e divertenti.
-E in quale serata dovrei metterli?
vuoi venire?
-Mi piacerebbe stare assieme ai tuoi amici.
-Ti piacerà, si, sicuramente...
-Lo so, i tuoi amici sembrano davvero..
ricchi, pieni di sentimenti da buttar fuori.
-Capricorno.
-Capricorno?
-Si, è il mio segno zodiacale.
-Capricorno.
-È in un momento. Non sono come volevi tu.
Non sono come voleva il tempo.
No.
È in un momento.
La mia pelle. Il mio sangue. E il mio mondo.
-Il tuo sangue.
-Si.
Sulla pelle,
la sabbia dei miei pensieri.
e questo che a me, manca.
-Quegli occhi.
Cosa manca?
-Manca,
manca qualcosa che entri nel cuore.
-Beh, fammi entrare...
C'è la neve nei miei ricordi,
c'è sempre la neve.
E mi diventa bianco il cervello,
se smetto di ricordarla.
Tanto qui sotto
nulla è peccato.
-Io ho la neve,
del freddo e dell'estate.
Si perde tra un fiume
tra le sponde meandri
rocce
e cristalli.
-Fammi entrare.
-Ma non voglio..
-Perchè no?
-Perchè l'amore,
l'amore.
Viene senza avvisare,
me lo dissi..
-Hai paura di innamorarti...
-Si ema!
-E di chi?
-Ho paura di lasciare il cuore a una persona,
un estraneo.
Che poi me lo rubi e lo butti via.
-L'Amore è fatto così.
Viene e va. E fa male, a volte, si.
Ma se hai paura di Amare...
Non amerai più niente.
-Il cuore è pronto per amare.
Non penso di innamoreresti di me, perciò lasciami...
-Entra.
la strada è aperta.
ti lascerò passare, varca questa maledetta soglia.
Sei, devi
resti, vieni
vai.
È aperto.
-Ma allora perché la paura?
-Ho paura che il mare mi allontani.
-E da cosa?
-Da te.
non voglio che mi privi.
-E perché dovrebbe farlo, scusa?
-È uno dei miei sempre presenti pensieri
non voglio si allontani
-La vita ci cambia...
Cambierà le nostre cose...
-La porta, rimarrà aperta
-Io entro, poi chissà...
Ognuno fa i propri percorsi...
-Ti sento.
-Se dovesse dividerci...
-Percorsi e strade.
La porta aperta
la luce ci passa attraverso,
è difficile passare
per un cuore trascurato...
Ma ora
pian sarà occupato.
entratevi.
-Stavo dicendo, che nel caso dovremmo dividerci...
ti confermo già, che è stato un piacere averti conosciuto.
Sei una persona fantastica. Da vivere, completamente.
-Perchè pensarla così...
-Non la penso così, ma era uscito il discorso prima.
E volevo dirtelo.
-Capito.
Ma io non dirò nulla ora.
-Scelte...
Ho le guance che vanno a fuoco
-Perchè?
fa tanto freddo..
-No è questo discorso..
-Il discorso?
non turbarti.
sarà i ltempo e noi stessi a decidere.
-E ho freddo..
-E se non ci fosse un finale.
Se la vita continuasse
a ricevere segnali
da una notte dove si impara
a sorridere
a far entrare l'amore nel cuore.
Se non dovesse dividerci il mare
non lo farà nessun altro.
Se non ci fosse un finale,
ma solo un continuo pensiero,
di acqua e neve,
d'estate e freddo.
D'un biglietto conservato,
di pensieri futuri.
-Non c'è un finale,
la vita ci ricambia
tra un passo e l'altro.
Così prendi la neve,
e assapora la purezza,
lasciala entrare.
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