Cavalcando
su una nube d'argento
le onde quietamente tempestose
del Tuo sorriso
dondolo
avanti ed indietro
dal cielo alla terra
fra luce e materia
tornando
ad essere
stordito
dallo sfarfallio di attimi immensi
un fanciullino
di fragile creta
in sfuggenti
oscillanti
voli
compiuti fra Eterno ed Eterno
intrappolati
dall'ansia di un cretino che non sa più donarsi totalmente a fondo in Amore per paura di perdersi affondando nel sublime
capogiro infranto
di un mal di mare profondo