Vorrei metterti via
cuore disperato e frantumato
mai placato
mai silenzioso e fermo
insistentemente ansimante
ineludibilmente urlante.
Vorrei metterti via,
o con un balsamo antico
renderti pietra
per non sentir più dolore
per non dover urlare in silenzio
nelle notti più buie del mare d’inverno,
per non dover cercar sollievo
nel sogno inconscio
o nella consapevole fantasia
di una dolosa illusione.
Ma non avrebbe sapore
la lacrima che scende,
non avrebbe colore
il sorriso complice
non avrebbe profumo
la goccia di speranza
che ignara si posa sul mio illuso sguardo.