Tremor di cute
allo sfiorarti di sguardo,
lambita dal desio
Mi rode l'attesa,
la carie tua viva
in vena scorre
Sfido la follia rumoreggiar
afoni deliri,
corde che vibrano
dei tuoi silenzi
Confonde e corrode
la stretta ch'affonda
il mio vacuo sillabico
Frinisce tua cuspide
a copular squarci
in frammenti d'iride
Come polline al vento
sei fraseggio vago
sulla rada del petto
Un lampo di luce
che non spegne l'oscurità.