Davvero una bella poesia, molto suggestiva, anche se devo confessarti un po' mi ha terrificato l'immagine del mare di notte, delle vagabonde vele alla deriva, del vento rumoroso, della luce che vaga senza fissa meta... È interessante poi, secondo me come hai dato alle due strofe due atmosfere antitetiche: la prima mi evoca un ambiente chiuso, buio con l'anima relegata in un cantuccio... La seconda invece è permeata da questa luce forte che illumina a caso l'ambiente in un contesto quasi sognante, surreale. Poi ti dò una mia mera interpretazione: il vento è per me sinonimo di Dio, di qualcosa che per chi crede o meno, c'è ma è inafferabile, intangibile. Questo "vento" questa entità mistica ha scosso l'anima che intimorita si è rinchiusa in se stessa ad immaginare il mondo li fuori, che nonostante le tragedie (la deriva) e la sua precarietà, viene accarezzato (illuminato) dalla potenza divina. Grazie ancora per la bella poesia. A presto.
PS: non pensare che io sia una fanatica religiosa o giù di lì ma questa è l'interpretazione che ho della tua poesia, che colloco tra quelle mistiche, quelle che indagano la forza ed il mistero della vita e della natura. Ciao