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In memoria

Di sangue, si cibò la terra
Di figure lontano nel tempo,
sangue libero puro
nelle falsità dell'uomo.

Di sangue, scrissero la storia
coperti d'aria e silenzio
feretri eterei, anime
che imperiture, feriscono.

Di sangue, parole volano
tra inverni viola,
futuro spoglio di colore
e dimenticati volti.

 

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3 commenti:

  • vania antenucci il 22/02/2011 13:17
    è triste ma vero, bravo
  • laura marchetti il 10/02/2011 21:21
    molto bella e doverosa in questa giornata in cui si ricordano le vittime delle foibe
    DIECI FEBBRAIO

    Vibrando scende la bara

    lungo le pareti della foiba

    simbolo di una civiltà che entra

    tra gli spazi feriti.

    Come una voce che apre la coscienza

    quella luce apre il buio,

    crepitio di mitra,

    echi di uno scomodo passato,

    ferita lasciata aperta dal silenzio della storia

    le foibe.

    Il dieci febbraio la giornata del ricordo

    scopre la tomba di un silenzio tombale

    Sentite le grida da quegli abissi?

    Risalgono dalle vostre coscienze

    brandelli di umanità

    ebbero il solo torto di amare l'Italia

    vittime di un preciso progetto politico.

    Pulizia etnica, conquista di nuovi territori

    Eliminare, esiliare.

    Dietro fili di coperte stese,

    dietro il confine dei ghetti

    quelle lacrime non erano le onde

    dell'Adriatico che si infrangevano

    sulla scogliera di Rovinjo.

    E una madre inginocchiata di fronte

    al baratro.

    Dio punisci i traditori,

    Dio perdona coloro che non sanno

    quello che fanno.
  • loretta margherita citarei il 10/02/2011 20:02
    stupenda

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