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... di te

Chiederò di te ad ogni stella stanca
Che cadrà distrutta su questi luoghi immensi.
Chiederò di te ad ogni goccia di pioggia autunnale
Che renderà i ricordi muti spettatori di sguardi inquieti.
Chiederò di te ad un vecchio albero spoglio
Che aspetterà la primavera, ma lui sarà sordo come il vento.

Parlerò di te nei miei pomeriggi di festa
Che leggeri passeranno come bolle di sapone.
Parlerò di te alle mie mani che ancora dormono,
ancora balbettano e ancora sognano il tuo corpo.
Parlerò di te alla luna d'agosto e ai suoi grilli,
per creare una melodia che abbia il colore del tuo volto.

Mi siederò da solo con i miei ricordi affannati,
ed in silenzio cercherò di non scordare questi giorni.
Questi giorni che non hanno tempo e non hanno aspetto.
Questi giorni che passo a invocare delle labbra
Labbra che hanno scordato il mio nome,
Labbra che hanno urlato il mio nome
E che adesso bisbigliano frasi che non voglio comprendere
Frasi che hanno un sapore che non voglio gustare.
Chiederò di te alle stelle, parlerò di te ai miei pomeriggi affannati,
chiederò di te ad ogni goccia, parlerò di te alle mie mani,
chiederò di te a un vecchio albero, parlerò di te alla luna.

 

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