A notte fonda,
quando tutti o quasi dormono
nel silenzio della luce sconfitta,
te ne stai qui a scrivere.
E non c'e' niente di eroico
in quello che fai,
niente di esaltante,
niente di romantico.
Soltanto un uomo e le sue idee
e la ricerca continua,
talvolta vincente,
talvolta,
cazzo,
assolutamente perdente,
di buttarle fuori
con una certa armonia.
Non c'e' niente di eroico
caro Duccio,
ma c'è qualcosa di magico
nel battere sulla tastiera
mentre fuori
esiste soltantoil rintocco
-sommesso-
di una campana
lontana.
Tre e mezzo.
Niente di eroico.
Ma qualcosa di sublime,
di speciale,
un brivido sulla pelle.
Scrivi, ascolti i rumori trasportati
dal vento notturno,
e vai
avanti.
Così.