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Il cane detto Jonathan

Il canile è recintato in rete e filo spinato
a scossa elettrica telecomandato
con postazioni dagli ulivi (brevi
rialzi urbani di vendetta rasoterra;
e di guardia.



È nato giglio
-il sesto di sei-
figlio
in sterco ammucchiato.
Quando li ammazzarono (petali
vivi,
l'ultimo colpo fallì la mira
e divenne il cane
-senza un occhio-
e l'altro marcio,
infettato dal lerciume
del suo unto pelo di fame
fitto.
Da dietro alla rete
ai passanti
implorava un osso.
E quando quelli
portarono il pane
l'occhio non scorse il suo confine,
un avanti di troppo
morse.
Ma rise per ore
nel crepare appeso al ferro:
gettando il suo crudo
cuore come fango
all'aldilà di un recinto
(che le iene
non lo sanno scavalcare.

(le iene muoiono a cavalcioni degli ulivi.



Nelle sere al canile insonni, ancora si narra
del cane detto Jonathan, che riuscì a vedere
il mare, dall'intestino azzurro di un domani,
ché il suo cuore scuro -a pezzi- se lo spartirono
i gabbiani.

 

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0 recensioni:

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12 commenti:

  • Anonimo il 11/03/2011 10:13
    folle, nuda, cruda, direi ginsberghiana.. un urlo, il tuo impossibile da non sentire... bravissima
  • Bruno Briasco il 10/03/2011 20:47
    Una lezione di vita per cuori sensibili... anche e soprattutto con gli animali. avessimo noi il loro affetto e la loro devozione (a vita...). Brava!!!
  • rosanna erre il 10/03/2011 00:00
    "canenero" Stè, come al solito... grazie mille per il tuo commento così approfondito!
    Minaluoche, ho corretto "sugli" con "degli", il resto l'ho lasciato com'era sia per lasciare un senso alla discussione qua sotto (qualche passante la potrebbe trovare interessante) sia perchè non sono sicura di voler rinunciare al senso originario di quelle parentesi. Sul punto e virgola credo tu abbia ragione.
    Comunque ho apprezzato molto il tuo intervento...
    il confronto è quello che cercavo quando mi sono iscritta a questo sito
  • Anonimo il 09/03/2011 20:19
    Una "fame" d'amore e di libertà portati all'estremo,
    in virtu' di un "amore cieco" che diventa la via, forse l'unica,
    per gettare il cuore al di la da gabbie che altri hanno costruito per noi.
    Quel sorriso alla morte (quasi un ghigno) racchiude
    in se intimi e insondabili significati e per questo non condivisibili.

    Un colpo di genio quelle parentesi aperte e "mai chiuse".

    canenero
  • Minalouche TS Elliot il 09/03/2011 19:56
    Se l'apertura della parentesi la intendi in questo modo, notavo che quei versi sembravano voler esser sottolineati, utilizzerei un altro modo, ad esempio così:

    Ma rise per ore
    nel crepare appeso al ferro:
    gettando il suo crudo
    cuore come fango
    all'aldilà di un recinto,
    che le iene non sanno scavalcare...

    Le iene muoiono a cavalcioni sugli ulivi.

    Ho tolto "lo" perché, a mio parere, non serviva. Ho lasciato il verso sospeso, con i puntini (mai abusarne ma in questo caso ci stanno).

    Scrivendo versi la pausa più lunga la puoi far andando a capo, se provi a leggere la poesia ad alta voce senti la differenza tra i due tipi da pause, inoltre il verso chiama una virgola, non il punto e virgola.

    Sugli è scorretto, si sta a cavalcioni di non su ( sto a cavalcioni della moto, non sulla moto).

    Ho sottolineato questi "errori" semplicemente perché l'opera è molto profonda e hai un modo di scrivere, la scelta dei termini, le immagini che dai, molto interessante... però se partecipassi a un concorso l'opera così com'è rischia di non esser apprezzata. Ovviamente son mie opinioni contestabili
  • rosanna erre il 09/03/2011 19:15
    Minalouche, capisco le tue perplessità sulla punteggiatura...
    messa a caso no, errata magari si.
    Ma mi piace l'idea di una parentesi che si apre e non si chiude, come quando si apre un pensiero nella mente che non si risolve e resta sospeso.
    Il punto e virgola dovrebbe scandire una pausa leggermente più lunga.
    I trattini li ho usati più che altro per isolare una parola o un gruppetto di parole ma senza pausa
    Per quanto rigurda "degli" al posto che "sugli"... ci sto pensando

    So di usare una modalità del tutto personale e suscettibile a critiche (corrette) ... e che non mi faranno membro ad honorem dell'Accademia della crusca...
    per il momento mi piace così, più avanti non so

    ad ogni modo ringrazio te e gli altri per l'attenzione dedicata al mio testo
    rosanna
  • Minalouche TS Elliot il 09/03/2011 18:59
    L'opera mi è piaciuta, non ho potuto scriverlo perché è saltata la connessione internet. Cruda e sottile.. bisognerebbe dividere in due i commenti, quelli sulla struttura vera e propria di una poesia e quelli sul contenuto, il senso..
  • Ugo Mastrogiovanni il 09/03/2011 18:44
    Legittimi i rilievi di Minalouche, ma trovo geniali e graditi i principi del gusto e della moralità del poeta dai quali scaturisce una valida lezione di vita.
  • silvia giatti il 09/03/2011 18:21
    qui si rasenta la BELLEZZAAAAAAAAAAAAAAAA
  • Minalouche TS Elliot il 09/03/2011 17:57
    Mi soffermo all'uso della punteggiatura... perché non capisco le parentesi aperte e non chiuse, l'uso del punto e virgola al posto della virgola. come anche l'uso del trattino al posto della virgola, nella poesie è concessa più libertà nell'uso della punteggiatura rispetto alla prosa, ma qui, onestamente (e mi scuso della mia eventuale ignoranza), mi par messa a caso.
    Inoltre avrei utilizzato non "cavalcioni sugli ulivi" ma "degli".
  • vincent corbo il 09/03/2011 16:41
    Veramente pazzesca, la seratina di ieri ha portato anche l'ispirazione...
  • ANGELA VERARD0 il 09/03/2011 14:51
    da brivido... cruda e toccante

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