Sono un pagliaccio,
cammino distratto,
sono più buffo del mio rosso ciuffo.
Vesto bianco, verde e turchese,
ho un nasone rosso,
e occhi al cinese.
Sono diverso da ogni compagno,
io sono un pagliaccio,
non rido ma piango.
Cammino tra camici, aghi
e infermieri,
carezzo i letti di tutti i guerrieri.
Mi ascoltano e ridono a crepapelle,
non sentono dolor tra canti e caramelle,
mi tirano forte il nasone rosso, gli piace davvero saltarmi addosso.
Io gioco con loro per tutta la sera,
divento bambino ancora una volta,
li ammiro nascosto affrontar ogni lotta.
Qualcuno la vince, qualcun altro la perde,
nessuno lo merita ma non c'è chi si offende,
tutti hanno diritto di viver la vita ma se il mostro è più forte, la guerra è finita.
Ho visto guarir il più forte guerriero,
ho visto salire angeli al cielo,
ho pianto di brutto dietro al mio trucco,
ogni volta il mio cuore è a lutto.
Io sono il pagliaccio dell'isola bianca,
il loro sorriso mai non mi stanca,
li amo tutti, ognuno ha il suo pregio,
rendono miglior anche il mio peggio.
Un grazie alla loro gioia che mi cura i dolori,
ai loro abbracci che riscaldano i cuori.