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Devote, in amor

Ad Te, devote,
Profe, in genu flexio, palmae,
virga tuarum exponor,
regenerans corde.
Meis paenitentia absolvens,
testuatiis verba:
"Egor, te absolvo."
Te, Profe, Vobis,
habuere
gratias mei corde.

Tua dextra, palma
vulgo,
basium devote.


A Te, devoto,
porgo le mie mani
per la mia intemperanza,
Professore,
e Ti chiedo perdono.

Sento il tuo bene,
mentre, con amore
al tuo onere assolvi;
poi mi dici:
"Ora, puoi alzarti."

Sento, nella promessa,
l'impegno
all'autocontrollo.

Obsequor, profe;
sulla Tua destra poso
il mio bacio,
devoto.

 

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6 commenti:

  • Anonimo il 22/04/2011 08:16
    ... bella e toccante giuseppina brava
  • Attanasio D'Agostino il 20/03/2011 20:53
    ciao giusy,
    è molto toccante "Ora, puoi alzarti."
    il finale è stupendo, grazie del passaggio un saluto a piero
    un abbraccio Lucia e Tanà
  • Anonimo il 20/03/2011 17:27
    Bella perchè particolare, quindi deliziosa.-
  • Giuseppina Iannello il 20/03/2011 16:33
    La mia ilarità si compiace di far notare le Tue ottimali qualità di persona di lettere.
  • Solo Commenti il 20/03/2011 00:27
    "Egor" (?!?) te absolvo. E "profe" che cos'è, il vocativo di "profus"??? (S)composizione divertente: il testo simil-latino è tragicomico, quello italiano è simil-ottocentesco.
  • Giacomo Scimonelli il 15/03/2011 11:49
    ''... Sento il tuo bene,
    mentre, con amore
    al tuo onere assolvi;
    poi mi dici:
    "Ora, puoi alzarti."...''
    stupenda

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