Uscendo,
lascia la finestra leggermente aperta,
per far entrare l'aria fresca del mattino.
Lascia la tazzina sul tavolo,
accanto al libro semiaperto
e all'impronta smorta del caffè.
Lascia la sedia scostata,
la tavola apparecchiata.
Lascia l'attesa del tuo ritorno,
lascia il tuo territorio immobile,
lascialo vergine da troppo tempo,
senza intrusioni,
senza ombre,
lascia solo il tuo odore e quello del silenzio.
Lascia l'eco di un disco di Wagner,
potente e maestoso.
Uscendo
lascia le chiavi al solito posto,
casomai
volesse venire
a trovarti.