D'un celeste arancione
è
il primo mattino
scende dal cielo
in spremuta di Sole
il nostro sogno
nelle vesti scapigliate
d'un eterno romantico astro
ancor prima
di aver messo
a Terra
il suo piede di cetra
muta
-Ti ricordi Amore
pioveva quel giorno
fra magnolie cedri del Libano e buganvillee in fiore
la nostra prima casa doveva essere un Tempio di noi
non abbiamo neanche potuto assaggiarne una prima Pietra-
il mastino del giorno
un privato deserto privo di stelle
-tu lei lui io-
abbaia ringhia
non riconoscendo più il suo piccolo cucciolo
lo azzanna
riscoprendo nel guaito dei denti
un antico etereo sapore di manna