Viale in salita

Zona di Roma, viale in salita.
Alberi spogli, palazzi allineati, muri imbrattati,
manifesti strappati, grossi portoni, oscuri landroni,
cassette della posta senza cognomi.
Un portiere in guardiola legge il giornale.
Fermata del tram, gente in attesa,
il tempo trascorre ed il 19 non passa.
Il mucchio s'ingrossa, si forma la massa, le solite cose.
Sul marciapiede un bambino che strilla,
una mamma che sberla, ed un cervello che sclera.
Un anziano col suo piccolo cane si ferma a riprendere fiato.
Una bionda badante una carrozzina sospinge,
con dentro una vecchia, la quale con la testa chinata
sembra dormire, ma con un occhio attenta ti fissa.
Una coppietta si ferma e s'abbraccia, si bacia, lei fingendo vergogna,
si slaccia e lui la riprende, mentre lei ansiosa l'attende.
Una moralista tardona, con gonfie caviglie e varici copiose,
li osserva schifata e commenta gelosa.
" La solita favola: della volpe e dell'uva "
Un vigile è intento a multare le auto in divieto di sosta,
con mefistofelico impegno, intorno odore di zolfo.
Dolce si avvicina la sera, s'alza un arietta leggera,
che porta primaverili profumi.
Nella strada serrande calate, nel bar odor di caffè
ed esalare di fumi e gioiose risate.
I neon si accendono freddi, ammiccando alla notte.
Le macchine procedono lente, il semaforo alterna i colori,
un pedone seccato impreca arrabbiato sulle strisce bloccato.
Un piccola goccia bagna il mio viso.
Alzo lo sguardo e scorgo una pioggerella leggera, che quasi si scusa pentita.
Affretto i miei passi, fra i rumor della via.