M'apparve
nel chiaro riflesso
dei miei occhi bambini
che sapevano inventare
giochi di sogni
in castelli di sabbia
sgretolati
da una prematura sofferenza
che spezzò il virgulto
della mia verde infanzia.
Fu da me
Musa inascoltata
nel tempo dell'audace giovinezza
quando osai sfidare il mondo
pensando di non dover
conoscere mai la sconfitta.
Tutto era poesia allora...
nel cuore che s'apriva all'amore
nei sospiri, nei baci,
nell'urlo del corpo appagato
tra il profumo dei gelsomini.
Ed è ritornata a cercarmi
in quest'età di luna rotonda
nella sera che riflette d'argento i capelli
ed ondeggia sognando fiordalisi
la mia matura spiga.
È tornata a sciogliere
il gelo del cuore mio stanco
macerato dai dolori
di una vita
che molto mi ha negato
ed in debito con me resta.
È lei a farmi compagnia
mentre parlo
nella notte in riva al mio mare
da sola...