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Un dolore inatteso

Il suo melodioso canto
fa salire l'usignolo al levar del sole,
alla natura grata.
Del mio dolore non s'avvede.
Un dolore nel suo silenzio muto,
più grande
di ogni altro funesto finor vissuto.
Il canto suo nell'aria espande
oltre le rupestri chine che giù nel piano
si stagliano simile a cordigliera dell'Ande.
Non ancora nel sepolcro agiato,
ogni mio pensiero
lo rincorre nel passato.
Bianco e ceruleo il viso.
La mente quella figura non coglie,
al suo sorriso pensa,
per un attimo l'animo mio scioglie.
La vita tua non sarà negli anni,
canta usignolo,
tu che la vivi senza pene, senza inganni.
"cantami, ti prego, una melodia
che la mente mia offuschi,
pensieri e ragione porti via".
Il tempo è andato.
È sera.
Un cuor straziato
nella pace e nella serenità di un domani spera.

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 05/06/2011 21:36
    il dolore... strazia il cuore... caro virginio... so cosa significa... "non ancora nel sepolcro agiato, ogni mio pensiero lo rincorre nel passato" non accetti ciò che ora vedi... torni indietro ai sorrisi.. alla vita... complimenti molto belle le tue poesie...
  • loretta margherita citarei il 21/04/2011 20:34
    bella

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