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L'amore non puo' cantare

E mi perdo,
nella dolce nenia del tuo canto
Madrigale di perla straziata,
luce d'alba.
Puo' il vento strappare
le conchiglie al suo mare?
Invidia dei tempi,
insicurezza Persefone
di farfalle d'ossidiana.
E la luna insanguinata
grida il suo dolore al mare,
commiato di notti antiche.
Tu,
immobile
ad osservare questo dolore lacerato.
Che Cielo senza uscita!
L'amore non puo' cantare.
È perso nel suo vuoto,
nell'infanzia dell'infinito.
L'amore non puo' cantare.
Girano i vuoti,
per me
per te,
nell'alba
conservando le tracce dei rami di sangue.
E qualche spirito tranquillo
che disegna istantaneo dolore
di luna accoltellata.
Guarda il mondo, guarda,
l'angoscia di un triste fossile
che trova la cadenza
del suo primo singhiozzo.
Piango la ritrosia del tuo sguardo.

 

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