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Prima e dopo i pasti

La paralisi attenta della percezione.

Sono.
Nell'estasi dell'immobilità fuggo la crudezza circostante.
Creta secca, sussurro a bocca chiusa parole di nulla.

Esisto.

Camaleonte mi nascondo nei vuoti circostanti,
è la purezza sporca di ogni essere vivo a rendermi instabile e pauroso.
Ogni goccia, ogni mia forza verso grandi ippopotami rosa.
Il più grande egoismo reso indolore: Vivo.

Sono ripetizione consumata del vocabolo che ne annulla il senso.

SonoSonoSonoS onoSo noSonoSnonoSon noSnooSononOnosoNos onOso

Perdo
ovattato
il senso.

Immobile, liquido.
Rimedio fetale alla Conoscenza.

 

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4 commenti:

  • Enrico Ravetta il 12/09/2011 03:31
    Molto bella complimenti!
  • Jah Gan & buffy_zeus il 11/09/2011 23:07
    Mi piace questa sorta di fuga dal proprio essere coscienti verso un'ottica di incertezza e di instabilità freudiana, anche se però credo che sia solo una delle mille possibili interpretazioni visto un certo neo-ermetismo presente in modo sotteraneo che confonde l'interpretazione del componimento.
    Comunque mi piace
  • Anonimo il 25/04/2011 19:52
    Piaciuta molto,
  • loretta margherita citarei il 25/04/2011 17:08
    originale

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