Non aveva più voce.
Muta e trafitta dalla sua stessa musica,
al calar della sera in compagnia di pareti,
finestre e porte, dialogava con l'ombra della follia.
La sua lingua era divisa in due pezzi,
nell'assurdità di un silenzio vivo,
giorno dopo giorno il non essrci più
disegnava sul suo viso segni di culle
fiori e pianti.
Lei, la sua figura là.. circondata dalle
visioni, vedeva ancora cesti colmi di speranza.
Oltre quel muro a pochi passi.. dove la vita vive,
battiti di perle nere nascoste dentro una fogna,
respiravano, cantando il loro valore.. come topi.
Ricami e richiami venivano presi e messe in mano
a poveri santi e sarti, la mancanza era sentita e,
la confusione era totale, l'ombra di un ballo senza
musica la portava senza senso, in un senso immenso
d'amore.
Con l'arrivo di una nuova alba, lei cala i suoi
capelli bianchi sul suo viso, nella casa dei legami
e regali, tutto si era diviso, tutto aveva dato,
nella casa dei lagami lei vive con occhi color perla,
fuori dentro, dietro un' angolo.. uno scivolo e un
parco attendono.. l'ultimo regalo.