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Urbino

Mirando
seduto su questo
tappeto d'erba,
te, o mia dolce città
dei Torricini,
che t'adagi su
verdi colli,
sei tramonto per me
d'ogni cupezza.

In te trovan dimora
i miei più bei
ricordi,
in te
la mia gioia
si rinnova a questo
calar dell'Astro.

Sei mia perla
gemma e smeraldo
o cara Urbino;
ricordo ancora di
come mostrasti
per prima,
la beltà del mondo
ai miei occhi,
ancora troppo acerbi
per una qualsiasi
acerba giovinezza.

In mille viottoli e
strade
s'intricano le tue
vene,
che scorron fervendo
a un vociar di stupore,

tra i pini dell'alta
Fortezza
baciata dai venti,
s'alza un variopinto
aquilone,
in un ciel cilestrino.

Ancor vago co' la mente
e il cuore
fra i tuoi muri,
e il tuo profumo di antico
e i sussurri d'ogni angolo e
pietra
m'empion d'emozione.

Tu mi guardi
mia città,
con la più grande saggezza,
com'è lo sguardo della vecchina
ai novizi e insolenti ragazzi:
pien di tenerezza.

 

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4 commenti:

  • Enrico Pagnoni il 26/09/2012 23:37
    Da uno che Urbino l'ha vissuta per 5 anni di scuola più altri 2 nelle varie serate di fine settimana non posso che complimentarmi, bravo!!
  • giuseppe gianpaolo casarini il 18/08/2012 18:24
    Bei versi pieni di sentimento che ben dipingono la città e l'amore del Poeta per il "natal borgo".

    bravo e saluti
  • Ada Piras il 05/05/2011 22:05
    Sono d'accordo con Loretta, aggiungo scritta con tenerezza.
  • loretta margherita citarei il 05/05/2011 21:11
    una gran bella città