Viaggiano radenti ed eleganti
in bianco e nero
sotto le ali delle rondini, i miei sogni
prima d'appollaiarsi
sopra il filo spinato della vana attesa
i colori più radiosi
stillano rugiada amara sulle rose
lacrime, d'un volo tra le ciglia prone
al fuoco del meriggio
sbocciano all'alba
sbadigliano corolle di velluto volte al sole
e nella sera
traspirano il tepore
inebriandosi d'un placido tramonto
preordinato
com'io, dietro le persiane
ascolto muta, refoli di vita tra le foglie
chiave di volta
mi ritrovo calcarea roccia del pensiero
erosa d'alisei crepuscolari,
io
polvere stantia del tempo
irrassegnato
aspro e incapace di risorgere il passato
d'issare nuove vele
entro le mie acerbe rughe di vissuto
invano
ogni stagione.