Come ruscello gonfio di procella
rovinoso cala dalla costa
ed assapora il vanto,
che sia per poco,
d'esser diventato fiume,
così impazza e accoltella
l'umana illusione,
e travolge ogni cosa
con solenne tristezza
devota alla dea passione.
Con questa metafora, ricca e perfetta, il Poeta spinge il lettore ad una personale autoanalisi. L'illusione non è vita, non è passione...è solo illusione. Grazie Ugo per gli spunti che le tue opere danno a noi lettori.
L'illusione è vita, tanto che molti la confondono con la speranza. La poesia, sebbene intrisa di note malinconiche, rispecchia pienamente l'anima dell'uomo Ugo, più che del poeta, desideroso di fondersi nelle acque procellose d'un fiume, come essere naturale che non chiede altro che un momento d'umana devozione. Elegante, raffinata, complimenti
Anonimo il 25/05/2011 15:13
metafora meravigliosa, scritto con maestria complimenti
Per me la passione è un approfondimento delle cose sulle quali si esercita, uno stimolo concesso all'uomo per seguire una strada infinita di cambiamenti e conquiste.. pertanto non la vedo legata a tristezze. L'illusione è un fascino personale che avvolge le cose guardate con entusiasmo e se essa determina fallimenti, drammi o inconsistenze è bagaglio della natura umana. Queste riflessioni sulla materia sono più che altro riflessioni sui commenti. La lirica personale avvince come la forza del torrente!!!!!!
Parole di una forza travolgente e... trascinante.
Ma come non abbandonarsi al sogno di elevarci, "che sia per poco" come tu dici, al di sopra della grigia realtà dei giorni sempre uguali quando l'illusione, così bene, la riveste di bellezza?
Magistrale metafora che con fantasia dipinge la portata dell'effetto necessario della passione... ma in fondo il piacere vano dell'illusione è un piacere della vita.
Mi inchino sempre ai tuoi versi, grande Ugo.
L'illusione segue la speranza, essa è infatti la speranza infranta e l'amarezza che ne deriva.
Forse sarebbe meglio riuscire a vedere la realtà in maniera certa, senza false speranze, ma questo significherebbe ricondurla ad un sistema di conoscenza binario: si o no, vero o falso, e così via.
Questo porterebbe ad una realtà sempre certa ed escluderebbe tutte quelle situazioni incerte che sono proprie della vita.
E se anche così fosse, avrebbe senso sognare e soprattutto realizzare ciò che si è sognato, dopo aver riposto speranza e aver dedicato passione nel sogno stesso?
Probabilmente no!
E per questo forse è meglio sbattere il muso contro l'amarezza delle delusioni, la tristezza delle illusioni, anche tante volte, se questo significa, almeno una volta, far vivere il proprio sogno...
Grazie caro Ugo per la piacevole lettura
Con Stima
Giacomo
Mi sembra una similitudine calzante ed elegante.
Poi, se in definitiva sia meglio che ci arrida una saggia piattezza o valga la pena di cavalcare l'onda, sebbene consapevoli della sua vacuità, ah beh questo verdetto lo lascio agli dei