Fu lontano il pensiero di te
in quell'inverno
di gelo e pioggia,
reggendo forte la mia anima
ne chiusi la porta
trattenendo il respiro.
Volli lasciarti fuori,
senza motivo, nè ragione,
i tuoi insulti non erano alla mia persona
ma al cuore che temeva ogni battito.
Smisi di pensarti,
trattenni le lacrime
sgorganti come acqua di fiume.
Le mani coprirono il viso,
ed il vento smise di carezzarmi le labbra,
spettinò le mie lunghe ciglia...
mentre fuori sorgeva il sole.
La paura nitida e costante
prelevò frammenti di gioia
lasciati e sopiti in un campo di grano,
un seme solo bastò a rigenerare amore.
Tra le dita,
la gioia dei tuoi capelli,
la speranza di un volo di cicogne,
l'amore eterno
per questa mia vita,
che sospira cantando
ai margini del tempo.