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La città sconfitta

Vedi che
mi parli anche se
si dileguano i suoni
tutt'intorno.

Vedi che
ti sento anche se
la pazzia dipinge
note cadenti che fuggono
sui tasti bianchi
di un pianoforte.

E fa solitudine presto
sul monte che domina
rovine e laghi.
E fa dolore presto
sulla radura che toglie
colore ad alberi e miraggi.
E fa rumore presto
nelle valli dove
la natura ha ingoiato
uomini e radici.

Così lascio gli occhi dietro il tempo
per vederlo andare via.
Così lascio la vita dietro le tue spalle
per sentirla ancora mia.

Ammutoliti nel vortice
di fango e acqua,
abbracciamo pagine bianche
ai margini di un sole zoppo.

Arrancando verso verdi spiagge
cerchiamo volti
in paludi straniere.

E si fa presto sconfitta
la città mia e perduta,
tra amarezze e rifugi clandestini.
Senza asilo.

 

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3 commenti:

  • Andrea il 03/11/2012 07:28
    bellissima... lessico incisivo, stile interessante sia per la qualità delle immagini, sia per lo stile per nulla prolisso(oltre che per il messaggio che vuoi dare ovviamente)... complimenti
  • Anonimo il 11/05/2011 17:54
    La trovo intensamente bella per le immagini e i contenuti che riesce ad esprimere. Il tutto in maniera molto originale.
  • Sergio Fravolini il 11/05/2011 17:53
    La pazzia... molto bella.

    Sergio

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