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Giardino de Roma

Moscio moscio,
co' l'arsura
che l'estate romana
ce porta,
de sudore fragico
inzuppato,
su per l'Aventino
annavo,
quanno de botto
l'orfatto mio
de profumo dorce
corpito fu,
e te credo,
rose antiche,
già dai Magni
conosciute,
de tutte le specie
e colori
staveno lì
lo passante
ad aspettar,
ma la vista mia
su la rubra rosa
de botto
se fermò,
e se ne innamorò.

 

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6 commenti:

  • Anonimo il 03/08/2011 14:27
    veramente bella questa dedica alla meravigliosa città... grazie
  • teresa maria serena ascanio il 19/05/2011 19:19
    ma che bella don complimenti è la vitaaaa molto apprezzata davvero molto
  • Alessia Torres il 19/05/2011 18:21
    Le magie di Roma rivivono in questo tuo verace e singolare poema... Roma è unica anche nelle più piccole cose!
  • Kiara Luna il 19/05/2011 18:13
    Originalità in vernacolo romanesco... una chicca!!!
  • Maria Rosa Cugudda il 19/05/2011 17:56
    Letta con piacere, apprezzata particolarmente, complimenti!
  • loretta margherita citarei il 19/05/2011 17:40
    piaciuta, sempre originale, bravo

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