Vorrei tornare
corrompere quel tempo speso male
consunto di rimpianto
sdrucendo l'orli lisi al fine rattoppato della vita
inseguendo il sogno più remoto
vorrei tornare
all'ultimo tuo viso
occhi di bimba mai estirpata dal mio grembo
gustando caffelatte a colazione
nel sole del giardino
mentre l'inquietudine tremava la mia mano
e m'illusi che fuggire,
lontano dall'inferno quotidiano
sfidando il mio destino avverso controvento,
fosse quel lecito diritto di volare alto
di osare, d'aquila retaggio,
oltre la vetta
non lo saprei
cos'avrei perso, se tutto ciò che è non fosse stato
ma tornerei
all'alba di quel giorno che ho lasciato
quando, ansimante il cuore
di voglia di rivincita e incertezza d'ogni passo,
gracchiava nella ruggine d'amore
e, povero ricco sognatore di fortuna
cigolando s'inceppava
ma era vivo
padrone del suo angolo di cielo
più di adesso
ritornerei
per quanto caro e amaro fosse il fio
a vincere per noi e tentare
con più coraggio
e quella fede che mancai
stringendo forte al seno il mondo mio.