Hai lasciato qui le tue lane, amico
il tuo tabacco, i tuoi zigomi
e quella parte di te
ch'empie un secchio bucato
per spegnere l'incendio
del tuo sangue stupito.
Devo fare la valigia, amico
ma la tua voce ambrata
sarà colonna sonora
dei miei passi in Oriente,
i tuoi occhi il mio sguardo
e scialle il tuo sorriso.
Scotta sempre la terra, laggiù
scotta e brucia l'assenza
ma tu ed io sappiamo
concentrare la mente
sulla frescura del cielo
dove amare è lasciarsi soli
con tutto quel che è nostro.
È il buffo incanto di due giardini
comunicanti, dove uno di noi
pianterà champa e cardamomo
al mio ritorno.