Ti porto nel mio mondo
usando come esca
il mio più bel sorriso compiaciuto
benvenuto
al gioco che ti spoglia lentamente dell'orgoglio
farò brandelli delle vesti
e del tuo "io"
e, sensuale, come mai mi conoscesti
ti guiderò sull'orlo del piacere
e griderai
esasperato e arreso
cercando di precipitare in pieno volo
e sarà gaudio
il mio e il mio soltanto
nell'esserti padrona del volere
mentre il fiato si fa corto
t'amerò
ti farò mio
eppure non mi avrai
mai più
se non fatta di carne senza nome
l'anima la condurrò con me
giù per le scale
più soddisfatta della pelle
lasciando nel candore sporco di lenzuola
un corpo stanco e abbandonato
vuoto,
di sentimento e di significato
che ha goduto, sempre,
e sempre ha preso senza avere amato
imparerai anche tu
all'affacciarsi del risveglio
quanto può fare male, nel buio del profondo
essere usato...
burattino e non più burattinaio.